E’ di qualche giorno fa la notizia che l’occupazione femminile in Italia ha raggiunto il 48%. Alcuni giornali hanno riportato questa notizia come una grande vittoria, dopo anni in cui l’occupazione femminile stagnava attorno ad un 47% c’è finalmente stata una crescita, certo piccola, ma sempre meglio di niente. Altri in maniera più realistica (Mai così tante donne al lavoro in Italia) hanno fatto notare come la fascia d’età in cui l’occupazione è aumentata di più sia quella tra i 55 e 64 anni e questo grazie alla riforma Fornero che ha innalzato l’età per andare in pensione.
Questo dato fa riflettere quando lo si confronta con la media europea che è del 61,4% (Occupazione femminile in UE, Italia in coda), e l’Italia insieme alla Grecia occupano le posizioni in fondo alla lista. Inoltre bisogna considerare che in Italia c’è una differenza grandissima tra Nord e Sud dove l’occupazione femminile scende fino al 30%, il pratica al Sud due donne su tre non lavorano.
Certo si potrebbe pensare che molte donne siano mamme a tempo pieno e questo potrebbe spiegare questi dati, ma sfortunatamente non è proprio il caso. L’Italia infatti è tra gli ultimi paesi per tasso di natalità (Le culle in Italia sono vuote: il tasso di nascite è il più basso tra i paesi Ue), non si fanno figli e quei pochi che decidono di averne lo fanno sempre più tardi.
Tra il poco lavoro per le donne e la bassa natalità sembra anche esserci una correlazione, i paesi dove si fanno più figli in Europa sono anche quelli in cui le donne lavorano di più, hanno più sicurezze e meno precariato.
Concludo commentando l’ultima parte del titolo di questo articolo “le donne che non leggono i giornali”, questo forse potrà sembrare un po’ strano, e devo dire non conosco nessuna statistica su questa affermazione. Onestamente questa è la prima impressione che ho quando guardo molti giornali italiani e li confronto con quelli di altri paesi. Non parlo di giornali minori ma prendiamo per esempio il Corriere che è il giornale più letto nel nostro paese. Sia nella sua colonna laterale che in basso è sempre pieno di donne in mutande, servizi sulle ragazze dei calciatori etc…, (cosa che non accade su altre grandi testate estere come Le Monde).
Infine ci sono gli eventi sportivi come motociclismo e formula uno, seguiti principalmente da uomini, che sono spesso la prima notizia della pagina e questo fa proprio pensare che il giornale sia indirizzato principalmente ad un pubblico maschile.
Questo potrebbe essere legato anche al peso economico delle donne, che lavorando e guadagnando meno spendono meno in prodotti e quindi molti giornali che vivono grazie alla pubblicità si indirizzano più agli uomini.
Aggiornamento del 16/08/2015:
Perché in Italia succede tutto quello descritto in questo articolo? Le motivazioni sono diverse. La difficoltà nel trovare lavoro per i giovani spinge le donne a rimandare la decisione di avere un figlio, avere figli tardi vuol dire anche averne di meno. C’è poi la difficoltà nel conciliare lavoro e famiglia, che dovrebbe essere combattuta più possibile, attraverso part-time, asili nidi, etc..
Elisabetta
agosto 15, 2017
Riguardo all’ultimo argomento, probabilmente la tua analisi é corretta. Di pari passo però tutto ciò che riguarda i prodotti per l’infanzia é invece indirizzato alle donne, attraverso però il fenomeno del “mommy blogging”. Mamme disoccupate o parzialmente occupate impiegano parte del loro tempo a testare prodotti (o forse nemmeno) per poi parlarne nei loro blog, facendo finta che la cosa si inserisca più o meno casualmente nelle loro vite. Come molte altre mamme ho iniziato a leggere molti blog di mamme alla prima maternità inizialmente interessanti e spontanei che poi, col passare del tempo, sono di fatto diventati contenitori di pubblicità. Ci sono agenzie dedicate alla pesca di mamme disposte a fare del loro blog un “lavoro”… dove quindi c’è disoccupazione fioriscono anche speculazioni di questo tipo. Ora sto andando fuori tema, ma poi neanche tanto rispetto agli argomenti del nostro blog, anni fa scoppiò un caso perché decine di mammine sono state invitate dalla BOIRON e dopo un attento lavaggio del cervello furono pubblicati entusiastici post sull’omeopatia. E spesso e volentieri vengono pubblicati negli stessi blog post sulla conservazione del sangue cordonale per uso autologo, altra truffa pseudoscientifica per genitori.
Maria Grazia Ortore
agosto 25, 2017
Secondo me in Italia accade tutto questo perchè le donne hanno tuttora una bassissima influenza nella vita politica del Paese (e non a tutte le donne che sono in politica interessa davvero la questione) e perchè in tutti gli ambienti lavorativi le donne sono più efficaci nel combattere fra loro che nell’essere solidali fra loro. Aspetto speranzosa racconti di solidarietà femminile nell’ambito della ricerca, sinora non conosco che rare eccezioni.