Parafrasando lo slogan della protesta durante il G8 di Genova del 2001, ci si chiede spesso se in questo Paese, in questa situazione economica e con certe importanti premesse socio-culturali, sia davvero possibile pensare al futuro della ricerca. Vorrei rispondere positivamente, un po’ perchè oggi è pur sempre il primo giorno di primavera, un po’ perchè oggi iniziano ufficialmente i progetti di ricerca finanziati dal MIUR che si chiamano appunto FUTURO IN RICERCA. Questa tipologia di progetti è dedicata esclusivamente ai giovani dottori di ricerca. Nel corso degli ultimi anni sono cambiate le procedure di valutazione (sempre avvenute però sia con un referaggio anonimo, sia con un colloquio diretto con il coordinatore scientifico del progetto) e i criteri che decidono la linea di intervento per cui si può concorrere (fondamentalmente dipende dagli anni trascorsi dalla discussione del dottorato). In particolare, nel 2012 è stata introdotta una preventiva selezione locale, ad opera dell’Ente di Ricerca o dell’Università di appartenenza del coordinatore del progetto. Questo tipo di selezione è stata ampiamente criticata e dibattuta, e di fatto quest’anno non viene ripetuta. Credo che la procedura di valutazione dei progetti dei giovani sia tuttora migliorabile, tuttavia questo bando rimane, nel nostro Paese, un’occasione che credo andrebbe presa in seria considerazione da tutti quelli che ambiscono ad intraprendere un proprio percorso di ricerca.
un altro futuro in ricerca è possibile
Posted on marzo 21, 2013 di Maria Grazia Ortore
icalamari
marzo 21, 2013
Speriamo che questi progetti abbiano fortuna e che qualcuno colga la palla la balzo (ho capito bene, ci sono persone che non si sforzano neppure di partecipare? Lavoro sottopagato, forse?)
Ciao 🙂
f
Maria Grazia Ortore
marzo 22, 2013
Caro calamaro, i progetti FIRB sono destinati a giovani che, se vincitori, ricevono un contratto da ricercatore a tempo determinato che in termini di stipendio e previdenza è il miglior contratto a tempo determinato che puoi ottenere nella ricerca in Italia. Non è un ottimo stipendio, soprattutto comparato a quelli all’estero, ma è sicuramente abbastanza buono. Ci sono ovviamente persone che non partecipano, perchè i progetti finanziati sono davvero pochissimi e quindi la probabilità di vincere è bassissima. Considera che nella tornata 2012 sono stati finanziati circa 80 progetti, per tutte le linee di intervento (3) e per tutti i settori disciplinari (quindi dalla storia alla matematica, dall’ingegneria alla sociologia passando per la medicina…). Questa sarebbe la prima cosa da cambiare: finanziare più progetti. Seconda cosa fondamentale che scoraggia la partecipazione è che bisogna dedicare, per la mia esperienza, parecchio tempo alla scrittura del progetto. Se davvero il progetto di ricerca è qualcosa di nuovo, e che coinvolge giovani (e non un copia incolla di qualcosa già fatto), direi che occorrono 20-30 giorni per poter concludere qualcosa di buon livello.