L’ evento “La bufala è servita: tra scienza e pseudoscienza”, promosso daItalia Unita Per La Scienza con l’aiuto organizzativo di Città della Scienza e Pro-Test Italia, oltre al sostegno di numerose altre associazioni che ci hanno sostenuto in passato, nasce dalla necessità di far fronte al problema della disinformazione scientifica che è motivo di degrado sociale e culturale.Obiettivo dell’evento è far sorgere nei cittadini uno spirito critico, grazie al quale poter riconoscere notizie vere e “bufale”, specie per i temi scientifici più delicati. Dare gli strumenti per usare la razionalità, senza farsi abbagliare dall’emotività di ogni questione, è il modo più efficace di difendersi da truffe e imbrogli. Avere spirito critico non significa non considerare gli aspetti umani ed etici delle questioni, ma permette di compiere scelte oculate su temi fondamentali per il futuro del Paese che riguardano ricerca e scienza, e dunque anche salute, alimentazione e ambiente.
Il progetto avrà luogo nella settimana dal 19 al 24 Maggio 2014, periodo entro il quale ogni città partecipante organizzerà un singolo evento in uno dei giorni disponibili. L’evento potrà essere una conferenza da 2 ore in un’aula, un caffè scientifico, un incontro in una libreria o un evento di piazza, in dipendenza del tema, della disponibilità di relatori/location e del contesto cittadino. Il tema generale comune sarà l’informazione scientifica e quindi come distinguere scienza e pseudoscienza, in particolare su internet. Ogni città poi sceglierà 1-2 approfondimenti tematici (sperimentazione animale, OGM, vaccini e tanti altri) in base alla disponibilità dei relatori e moderatori, sempre con l’obiettivo di rendere gli eventi non semplici lezioni verso il pubblico, ma incontri stimolanti e coinvolgenti per un pubblico non esperto e facilmente scettico, che abbiano nel dibattito un punto di confronto e crescita per tutti.
L’evento potrà essere pubblicizzato in ogni città da un flashmob e si concluderà la sera del 23 o 24 maggio con una fiaccolata in camice comune per tutte le città in punti nevralgici e suggestivi.
Alberto Amati
Maggio 1, 2014
Interessantissimo e attualissimo dossier sul potere nel numero nuovo di Focus, attualmente in edicola… lo consiglio!
ulla ratio
Maggio 5, 2014
Perchè secondo Lei focus di balle ne tira meno degli altri?
Non mi risulta. Lucido esempio:
http://www.focus.it/…ondiale_C9.aspx
“10 invenzioni utilissime che dobbiamo alla Prima Guerra Mondiale”
…peccato che sono quasi state inventate tutte negli anni ’20 a guerra finita e il bello che l’autore ha pure scritto le date!
Evidentemente la gente oramai o legge solo i titoli oppure è diventata totalmente priva di spirito critico, segno evidente che le capacità cognitive degli italiani sono compromesse.
Quindi esistono le bufale tanto quanto i consumatori di bufale e ora è difficile capire chi sia nato prima tra l’uovo-bufala o la gallina-consumatrice-di-bufale
danielebarettin
Maggio 5, 2014
Riporto qui le invenzioni e le date, alcune prese dall’articolo, altre da diverse fonti:
1) Gli assorbenti: scoperto prima della guerra, fu esportato negli USA e utilizzato per produrre bende chirurgiche per gli ospedali da campo di guerra. Ma le infermiere che vi lavoravano scoprirono anche un secondo uso del materiale e iniziarono a usare i ritagli avanzati come assorbenti.
2) Bustine del te: scoperte probabilmente ne 1908, durante il conflitto una compagnia tedesca, la Teekanne, sfruttò l’idea creando bustine destinate alle truppe in guerra, ribattezzate le “bombe tè”.
3) Ora legale: A causa della scarsità di carbone (durante la guerra), le autorità tedesche decisero di avanzare orario per risparmiare su illuminazione e riscaldamento: alle 23:00 del 30 aprile 1916, le lancette dell’orologio furono spostate avanti di un’ora.
4) L’acciaio inossidabile. L’invenzione del metallo più comunemente usato, che non si ossida né corrode, si deve a un ingegnere di Sheffield, Harry Brearley, che lavorava a servizio dell’esercito inglese: le armi d’artiglieria erano deformate dal calore e dall’attritto dei proiettili e serviva un materiale più resistente.
5) Cerniara lampo: Il brevetto per “il fermo separabile” fu registrato nel 1917. In quello stesso anno un sarto di New York utilizzò il nuovo congegno per una cintura con tasche data in dotazione ai marinai americani e ne vennero venduti 24 mila esemplari.
6) Lampada solare. Nell’inverno 1918, circa la metà dei bambini di Berlino soffriva di rachitismo, una malattia caratterizzata dall’indebolimento delle ossa causata in parte dalla mancanza di un’alimentazione adeguata in tempo di guerra. Kurt Huldschinsky, un medico della città, notò che i piccoli erano anche molto pallidi e decise di sottoporre quattro di loro a irradiazione di raggi ultravioletti sotto speciali lampade in via sperimentale.
7) L’orologio da polso non venne inventato durante la Prima Guerra Mondiale (ma prima), ma fu nel corso del conflitto che divenne fondamentale, sostanzialmente per avere le mani libere.
8) La radio in cabina di pilotaggio. Alla fine del 1916, l’esercito inglese riuscì a integrare la tecnologia radio, già esistente, nella cabina di pilotaggio.
9) Le salsicce vegetariane. Konrad Adenauer, sindaco di Colonia durante la Prima Guerra Mondiale (poi cancelliere tedesco) che, in un periodo di carenza di carne dovuto agli embarghi britannici trovò il modo di produrre salsicce a base di soja.
10) Fazzoletti di carta: unica effettivamente inventata dopo la guerra, ma utilizzando i materiali che si utilizzavano per gli assorbenti, e quindi una diretta conseguenza della guerra.
Scrivo questo non perchè sono un difensore di Focus (che di solito neanche leggo). Ma il concetto dell’articolo era (tra l’altro concetto assai noto agli antropologhi, e niente di nuovo) che le guerre hanno (purtroppo) sempre portato un enorme avanzamento tecnologico, spesso proporzionato all’entità e alla durata del conflitto.
Le invenzioni sopra citate sono tutte una conseguenza di una forte perturbazione dello stato normale della società causato dalla prima guerra mondiale. Ad esempio, se il rachitismo non avesse raggiunto, a causa della guerra e della conseguente carestia, una tale diffusione, non ci sarebbe stata la necessità forte di affrontare il problema. Che poi l’invenzione sia stata brevettata dopo è irrilevante, quello che l’articolo sostiene è che fu la guerra, con le sue necessità e tragiche trasformazioni, a “generare” queste invenzioni, anche se successive.
In effetti lo spirito critico è importate…
ulla ratio
Maggio 5, 2014
Ma di quale spirito critico Lei và farneticando? Lei è solo assai disinformato. Ammesso e non concesso che come è pure scritto nell’ articolo stesso la lampada UV è stata usata contro il rachitismo nell’inverno 1918 e la guerra era già finita a novembre (cioè in autunno!) , mi dica Lei di quale lana caprina Lei argomenta? Nel 1903 Niels Finsen vinse il Premio Nobel per la Medicina proprio per il successo nella lotta contro il rachitismo mediante lampade UVA quindi la guerra non c’entra proprio un bel niente perchè è successo ben 12 anni prima dell’inizio delle ostilità o 17 anni prima della fine. E non proseguo oltre con pannoloni e kleenex per non infierire…
danielebarettin
Maggio 6, 2014
Caro Ulla Ratio,
citando i classici ” Che fa il nesci, Eccellenza? o non l’ha letto?”
Dalla sua risposta si evince un po’malinconicamente che Ella non ha proprio compreso il senso del mio frasare 😦
La invito per il futuro a seguire i dettami di un altro grande classico dell’ermeneutica Romana:
“Fa rima e c’è, stacce….” (Lillo e Greg, “Otto passerotto”).
danielebarettin
Maggio 6, 2014
Post scriptum
Niels Finsen ricevette nel 1903 il Premio Nobel per la medicina per le sue scoperte per la cura del lupus vulgaris, e non del rachitismo..
Buone letture…
ulla ratio
Maggio 6, 2014
Il lupus vulgaris è la manifestazione cutanea della tubercolosi e si cura proprio con la c.d. “Lampada di Finsen” che altro non è che una lampada a vapore di Mercurio a bassa pressione. Ho sbagliato malattia ma il mio errore finisce qui perchè il rachitismo di tipo genetico si cura proprio con la stessa fototerapia e le 2 malattie sono spesso associate per ovvi motivi ambientali e nutrizionali. Ergo: molti tisici erano pure rachitici e viceversa quindi giocoforza se la lampada UVA cura la tisi allora la lampada UVA cura anche il rachitismo e Finsen se ne accorse da subito come lui stesso riporta:.
http://www.nobelprize.org/nobel_prizes/medicine/laureates/1903/finsen-bio.html
Quindi io ho ragione (..la guerra centra magna cippa) e Lei ha torto, realtà a cui Lei si deve necessariamente essere malamente assuefatto. Buone letture anche a Lei.
danielebarettin
Maggio 6, 2014
Certo che la prende proprio male, eh.. 😀
Oggi è una bella giornata, il sole splende, e io francamente vivo serenamente senza farmi dire da qualcuno che passa il suo tempo ad aggredire le persone, e a sbatterci in faccia la sua superiorità, quando ho torto o ragione.
Quello che cercavo lievemente di spiegarle era che il concetto non era “Le invenzioni della prima guerra mondiale”, ma il fatto che la prima guerra mondiale, con i suoi sconvolgimenti, ha provocato successivamente la realizzazione di alcune invenzioni. Ripeto, la guerra come motore, non che le invenzioni fossero avvenute letteralmente in tempo di guerra.
Come dicevo è un concetto piuttosto noto, Hegel sosteneva che «senza le guerre la storia registra solo pagine bianche», nel senso che le guerre promuovono il cambiamento e lo sviluppo progressivo della storia. Ed in questo stava il mio invito ad usare il senso critico, e non leggere tutto alla lettera.
Quando lei scrive “Ammesso e non concesso che come è pure scritto nell’ articolo stesso la lampada UV è stata usata contro il rachitismo nell’inverno 1918 e la guerra era già finita a novembre (cioè in autunno!)”, lei di fatto mi da ragione senza volerlo, perchè quello che si intende è che l’uso sistematico successivo della lampada è una conseguenza della guerra, non che è un invenzione della guerra… (tra l’altro non ho trovato alcun accenno al rachitismo nelle dichiarazioni di Finsen che lei cita…).
Per il resto, ognuno vive come vuole, e se ha ragione Mimnermo che muore giovane chi è caro al cielo, lei avrà realisticamente molto tempo per riflettere su quelle che sono le cose importanti, e che forse tra queste un po’ d’ironia e di autoironia, unita ad un sano rispetto per il prossimo non ci stanno troppo male….
Piera
Maggio 13, 2014
A proposito di bufale…
Cari Fisici atw, mi ripresento come spina nel fianco, perchè il titolo di questo articolo è troppo allettante.
Riporto di seguito alcune considerazioni del dr. Rubino, la cui lettura avevo già suggerito all’amico dr. Barettin (con reazioni credo divertite da parte sua…), relative all’eresia dell’universo in implosione anziché in espansione.
Sarei davvero grata di ricevere riflessioni un po’ più approfondite di una risatina e spallucce da parte di chi fa parte dell’establishment della c.d. Scienza Ufficiale…
grazie in anticipo per la vs cortese attenzione
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“Mentre nessun esperimento positivo può darmi definitivamente ragione, un solo esperimento negativo può sempre darmi torto. ”
Albert Einstein
Eccolo, qui sotto, l’esperimento negativo! Legge di Hubble addio!
(fig. Galassia NGC7603)
Luce a frequenza elevata è quella verso il blu. Luce a frequenza bassa è quella verso il rosso. Redshift significa che la luce di un corpo in allontanamento shifta verso il rosso, ossia verso il basso; invece, per un oggetto in avvicinamento, la luce shifta verso l’alto, ossia verso il blu (blueshift). Un po’ come il suono della sirena dell’ambulanza, che quando la stessa si avvicina è più acuto, mentre è più grave quando la stessa si allontana. Il redshift è z. Z negativi sono blueshifts. La velocità di allontanamento di un corpo con redshift z è v=z x c , dove c è la velocità della luce. Hubble (Edwin Hubble, avvocato, astronomo e astrofisico, 1889-1953) ci disse che galassie distanti il doppio si allontanano con velocità doppia, distanti il triplo si allontanano con velocità tripla e così via.
Legge di Hubble: v=H x d, con H Costante di Hubble.
Peccato che tutto ciò non sia vero!
Ma è vero che nella coppia di galassie NGC 7603 A e B, collegate da un ponte di materia, la più grande ha uno z=0,029 (ossia v=zc=8.700 km/s) e la più piccola ha uno z=0,057 (ossia v=zc=17.100 km/s) e ci sono due condensazioni di aspetto stellare, tra le due galassie, che hanno spettri tipici dei quasar, con z = 0,391 e z = 0,243? Ed è vero che tale scoperta fruttò allo scopritore l’allontanamento dall’Osservatorio di Monte Palomar? Ed è vero che c’è una terza condensazione che emerge dal nucleo della NGC 7603 A e che basterebbe un’occhiata dell’Hubble Space Telescope o del Keck e del telescopio orbitale a raggi X Chandra e con l’8 metri del VLT dell’ESO al Cerro Paranal per fare un attimo di chiarezza, ma alcune di tali richieste sono state respinte?
Ma come? Le due galassie sono a braccetto, collegate da un inequivocabile ponte di materia, ma una viaggia di circa 10.000 km/s più veloce dell’altra? Meno male che queste cose sono ufficialmente sottaciute (tant’è vero che la Legge di Hubble è considerata giusta, negli atenei), altrimenti sai che scandalo… Chissà se il debunking, qui, c’entra qualcosa.
C’è, però, chi ha avuto il coraggio di dire che quelle due galassie non sono in coppia, ma che si tratta di un effetto ottico di allineamento di due oggetti a distanze completamente diverse tra loro…….Ma allora quel ponte di materia che le unisce cos’è???????? Un allineamento pure quello? Ma lasciamo perdere………… per ora…….
Qualche dettaglio in più può essere trovato al seguente link: http://altrogiornale.org/request.php?39
E se un solo esperimento negativo non basta, ecco, al seguente link, una lista di altri 8.000 esperimenti negativi (galassie con blueshift, che, dunque, si avvicinano, invece di allontanarsi!!): http://www.cartesio-episteme.net/ep8/Blueshift_Galaxies_(4).pdf
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Edoardo Segato
novembre 15, 2016
salve Piera, se non le dispiace, mi interesserebbe contattarla privatamente
Piera
Maggio 13, 2014
ONESTA’ INTELLETTUALE, questa sconosciuta. Un giorno sarete giudicati anche per questo. Dài webmaster, rimuovi anche questo commento “scomodo”…
Con affetto
Piera
danielebarettin
Maggio 13, 2014
Signora, stia tranquilla…
Non c’abbiamo nessun webmaster…
Il sito di wordpress mette automaticamente in lista di approvazione tutti i commenti che riportano link a file zippati, come il suo, perchè potenzialmente potrebbero contenere allegati con virus.. finchè uno del blog non lo legge e lo approva..
Ora, visto che noi lavoriamo tutti, non è che si ha sempre il tempo di leggere tutto in tempo reale…
Nessuno ha rimosso niente… (Maroo’, come state invasati là fuori..)
anche perchè, francamente non vedo cosa ci sia di scomodo nel suo commento… son cose abbastanza risapute e stanche, ne abbiamo già parlato qui nel blog della “famigerata” materia oscura che nessuno ha mai visto..
le teorie sull’universo in espansione sono appunto teorie, e una teoria è (appunto) una teoria.. non è mai vera o falsa.. la si utilizza per prevedere un fenomeno finchè non si trova un esperimento che la contraddice, e allora la si abbandona.. sapesse quanti premi Nobel hanno scritto decine di articoli su teorie che poi si sono dimostrate sbagliate (ma in buona fede)..
l’onestà intellettuale di un ricercatore sta proprio poi nel pubblicare il risultato falsificante..
nel mondo si ha ‘st’idea di noi fisici ancorati a chissàchè, a nascondere il vero..la scienza ufficiale.. gli “atenei”.. tutti questi paroloni, che per chi si smazza sulla ricerca per due lire non significano nulla.
venga a farsi un giro qui da me al dipartimento, che magari si schiarisce le idee…
con affetto mescolato ad una certa frustrazione da incomunicabilità profonda…
Daniele
Piera
marzo 20, 2015
“l’onestà intellettuale di un ricercatore sta proprio poi nel pubblicare il risultato falsificante..”
Parole sante, caro Daniele. Il fisico A. Goswami sembra essere andato oltre la “revisione” teorica, chiedendo addirittura scusa all’umanità per il proprio comportamento:
THEORETICAL Quantum Physicist Dr. Amit Goswami admitted today that he, and his peers, have absolutely ‘no fucking idea’ what they’re doing, and claims they were no nearer than prehistoric man to figuring out the Universe.
“We have been just winging it to tell you the truth,” explained the 78-year-old in an exclusive interview with WWN. “Seriously, I haven’t a clue what’s going on. Either does anyone else in my field. We keep proving stuff that never actually happened”.
“Our cover is blown, what can I say? He added.
Dr. Goswami’s comments came after yet another alleged breakthrough in quantum mechanics which claims the universe has existed forever, as opposed to being created by a ‘big bang’.
“Over the years there have been just a handful of us pretending to know something about the universe that no one else does,” he went on. “But this is all lies to feed the charade. I’ve had some great times during the years; travelling the world, and giving talks on our pretend finds”.
When asked how he got away with it for so long, he replied: “I found out a long time ago that everything can be proven with a mathematical equation. Now, I mean everything; from unicorns, fire-breathing dragons, God and even the G-spot. None of it is true. Me and the handful that know the truth have been riding the Quantum Physicist celebrity wave for quite some time now, but it must end – before someone gets hurt”.
The University of Oregon professor warned that the European Organisation for Nuclear Research, known as CERN, could potentially wipe out the entire planet if the project is not put to a halt.
“Seriously, when myself, Higgs and Ben (Benjamin Lockspeiser CERN’s first president) first pitched the idea, we never thought it would get funding. It was gonna cost billions for Christs sake,” he recalled. “Fuck knows what the thing does – no one does. Firing particles at each other at the speed of light can’t end well. I’m just worried now we took the joke too far”.
Ending the interview, professor Goswami apologised for “spoofing” everybody over the years.
“I’m coming near the end of my days now and I just want to get this off my chest,” he said. “I just hope the world can forgive us”.
fonte:
http://waterfordwhispersnews.com/2015/02/10/we-honestly-have-no-fucking-idea-what-were-doing-admits-leading-quantum-physicist/
Io non lo metto in croce, ma nemmeno lo perdono. Centinaia di ricercatori sono stati e sono tuttora perseguitati, emarginati e ridicolizzati – quando non addirittura eliminati fisicamente (vedi ricercatori NASA) allorchè svuotano il sacco su dati censurati dalle organizzazioni scientifiche o quando si “permettono” di contraddire le teorie accademiche (conosce tale Renato Palmieri? http://renatopalmieri.com).
Vede caro Daniele, un conto è cercare onestamente la verità (e allora è ovvio che quando un dato contraddice le nostre convinzioni queste vengano immediatamente riviste, senza alcun problema), altro è nascondere la verità o aggrapparsi al falso per non perdere credibilità o il posto di lavoro.
Con affetto
Piera
danielebarettin
marzo 20, 2015
Buondì a lei..
a parte che il commento sull’onestà intellettuale nasceva dall’accusa che ci aveva fatto lei di non averla.. per non aver pubblicato “verità scomode” (????), quando si trattava solo di un ritardo dovuto ai filtri della piattaforma del blog.. credo che un ” ragazzi, scusate per il commento precedente, avevo frainteso” sarebbe stato carino.. 😉
Comunque, le confesso che non ho capito bene il suo commento.
Lei dice:” Vede caro Daniele, un conto è cercare onestamente la verità (e allora è ovvio che quando un dato contraddice le nostre convinzioni queste vengano immediatamente riviste, senza alcun problema), altro è nascondere la verità o aggrapparsi al falso per non perdere credibilità o il posto di lavoro”. e quindi?? siamo d’accordo allora… visto che la penso esattemente così, e così praticamente la pensano quasi tutti quelli che conoscono nel mondo della scienza. Che poi ci possono essere degli imbroglioni, che tentano di far carriera con la frode, bè, questi esistono in tutti i campi. Nel campo scientifico, quando vengono scoperti, e succede sempre, per lo meno su cose rilevanti, perchè in genere se uno ottiene un risultato clamoroso, tutti proveranno a ripeterlo e se non torna l’inghippo si scopre in fretta, allora il tipo in questione ha la carriera distrutta, e il massimo a cui può aspirare è insegnare aritmetica in qualche scuola di provincia, se gli va bene.
Non conosco il professor Goswami, mi sembra che venga da un campo ben diverso da quello che studia l’origine dell’universo.. la sua intervista lascia il tempo che trova (mi sembra a dire il vero un modo per farsi pubblicità quando la propria carriera è bella che finita, tanto per farsi leggere dagli adoratori dei complotti..). Se lui ha imbrogliato nella sua carriera, bè farà i conti con la sua coscienza…
La meccanica quantistica non è una teoria definitiva nè completa, questo è ben noto, è una teoria che al momento spiega la maggior parte dei fenomeni microscopici.. se fosse una bufala, come dice il buon dottore, lei non avrebbe nessuno degli oggetti tecnologici che lei usa immagino quotidianamente (per dirle una, i LED tuttora e prossimamente in commercio vengono strutturati in base alle equazioni dell’ottica e meccanica quantistica – glielo assicuro, lo faccio io…. – e se fosse una bufala, bè semplicemente non funzionerebbero… Invece tutto torna, e molto bene.. se un giorno si troverà una teoria migliore, ben venga, vorrà dire che farò meno calcoli. 😀
Le altre cose che dice.. bè, sì, si può pure scrivere un’equazione sugli unicorni, poi certo l’esperimento lo vedo duro da realizzare.. Onestamente mi sembrano sciocchezzuole di un buontempone.
Non so chi sia Renato Palmieri, non ho trovato articoli scritti da lui, e a parte il suo blog, solo un altro intervento a proposito della sua teoria su una pagina del MOVIMENTO D’AMORE SAN JUAN DIEGO (cito testuale ” Movimento Mondiale fondato da Conchiglia per volere di Dio il 24 ottobre 2001 dedicato a Maria Santissima Nostra Signora di Guadalupe, La Perfetta, La Donna vestita di Sole dell’Apocalisse – Messico.
Movimento a difesa della Chiesa Cattolica di Gesù Cristo con a capo il PAPA.
In obbedienza solo nell’insegnamento di Gesù, Figlio di Dio Lui stesso Dio nel Santo Vangelo.”) dove il buon Palmieri conclude il suo scientifico intervento con un catecumenico “Dirò anch’io con Voi: Dio Vi benedica e Vi protegga.”. Sulla stessa pagina c’è un link ad un fantastico articolo scientifico ( 😀 😀 ) in cui si afferma che la Terra è ferma, la Luna è un satellie artificiale, e su Marte siamo già stati (diamine, c’aveva ragione Corrado Guzzanti.. l’ho sempre detto che era un genio…).
La sua frase “Centinaia di ricercatori sono stati e sono tuttora perseguitati, emarginati e ridicolizzati – quando non addirittura eliminati fisicamente (vedi ricercatori NASA) allorchè svuotano il sacco su dati censurati dalle organizzazioni scientifiche o quando si “permettono” di contraddire le teorie accademiche” mi sono permesso di leggerla in sala comune con i mei colleghi e studenti.. Un ringraziamento da tutti, ci ha alleggerito il pomeriggio 🙂
Le rinnovo il mio invito, mi venga a trovare a Tor Vergata, le offro il caffè, e le mostro come lavorano le oscure forze del male 😉
stia bene
Piera
marzo 23, 2015
Caro Daniele, mi delude (lo dico solo come constatazione personale; so perfettamente che a lei non frega proprio nulla). E non per l’evidente tono canzonatorio della sua risposta, ma per la mancanza di curiosità dell’autentico ricercatore. Però almeno mi risponde, e non è da tutti…
Sarò brevissima: per quanto riguarda le “forze del male” basta che chieda alla sua collega Elisabetta come ha gestito il mio commento sul richiamo dell’OMS relativo all'”allarmante tendenza” a rifiutare le vaccinazioni (grazie a Dio!). Commento che peraltro rimandava ad opinioni (ma soprattutto “fatti”, ripeto: FATTI) di medici e giornalisti, ben più autorevoli delle mie.
Per quanto riguarda la teoria unigravitazionale di Renato Palmieri, non so quale browser usi lei ma con il mio, puntando all’indirizzo che le ho indicato in precedenza (http://renatopalmieri.com) non si leggono nè preghierine nè benedizioni ma osservazioni interessantissime, almeno per chi non si aggira per il mondo con gli occhi e le orecchie bendate, tra cui il seguente passo:
“[…] L’equivoco è nato proprio con la mitizzazione delle leggi empiriche di Keplero e di quelle teoriche di Newton, i cui teoremi considerano l’attrazione gravitazionale come isotropa: eguale, cioè, in tutte le direzioni dello spazio, a partire da ogni singolo corpuscolo; il che non è vero. Se l’attrazione di ogni corpuscolo fosse isotropa, ovvero sfericamente equipotenziale, la gravitazione non potrebbe risultare polarizzata.
Ne consegue che la formula newtoniana F = G (m1 m2 / r2) annovera i suoi successi (moto dei pianeti, scoperta di Nettuno, sonde interplanetarie) in una determinata fascia di fenomeni cosmici entro la quale è grosso modo valida, ma fallisce completamente proprio in quel carattere di “universale” che si riconosce alla gravitazione. Nei successivi tentativi di misurare quella forza in base al preconcetto di isotropia (bilancia di Cavendish, ecc.), il valore della cosiddetta costante G ne è uscito approssimato in modo ridicolo, con tre sole cifre significative (6,67), come si constata nello stesso articolo della citata rivista e a pag.60 del libro di Phillips. Il che significa, in pratica, che G, lungi dall’essere una “costante universale”, è una modestissima “variabile”.
Il primo passo, dunque, per capire la natura del campo gravitazionale è porre al suo fondamento la proprietà della polarizzazione: il campo gravitazionale è, prima di tutto, un dipolo. Vedremo che la sua funzione attrattiva è correlata a una propagazione rotante: la quale è l’unica spiegazione del movimento rotatorio degli astri, la cui causa è del tutto sconosciuta alla fisica contemporanea.
Questo primo capitolo del nostro discorso elimina, in conclusione, la prima delle apparenti diversità che contrapporrebbero la gravitazione alle altre presunte “forze” cosmiche (elettromagnetica, nucleare debole e forte): il campo gravitazionale è dipolare, come quello di ogni singola particella (spin dell’elettrone, del protone, ecc.), come un dipolo magnetico, come i corpuscoli e le onde luminose nel fenomeno della polarizzazione della luce.
Se ne deduce l’illusorietà e vanità dei tentativi di trovare il “monopolo magnetico”, che è come cercare un mezzo corpo celeste col solo Nord magnetico, separato dall’altro mezzo col solo Sud ed equivale a non capire che la dipolarità è intrinseca alla natura della materia ed è correlata inseparabilmente alla rotazione di qualsiasi campo.
Ciò solo basterebbe a dimostrare il totale smarrimento concettuale della fisica attuale e il suo cieco matematicismo: dalle equazioni dell’elettromagnetismo dovrebbero nascere mostruosamente poli magnetici separati, come le cariche elettriche, distinte in positive e negative. E’ inconcepibile come non si capisca che non c’è, in realtà, alcun rapporto simmetrico tra il magnetismo, che è un fatto ondulatorio, e la corpuscolarità di elettroni e protoni. Ne esce, così, già confermato uno dei titoli della nostra bibliografia: un fantasma si aggira per il mondo: la fisica teorica.”
Mi fa molto piacere aver regalato qualche momento di ilarità a lei ed ai suoi studenti.
Cordiali saluti
Piera
marzo 23, 2015
Toh… il mio commento della scorsa settimana al post sul Richiamo dell’OMS (invisibile ieri e ancora stamattina fino a pochi minuti prima di risponderle) è magicamente riapparso dopo il mio commento sopra. Sarà il mio browser… perde colpi con l’età, un po’ come me…
danielebarettin
marzo 23, 2015
Come le avevo già spiegato, se lei posta un commento con un link ad un altro sito, la piattaforma worldpress che noi utilizziamo lo blocca in automatico, in quanto lo ritiene potenzialemente pericoloso (potrebbe rimandare ad un virus.. è un programma che lo fa, i programmi non sono tenuti a pensare, le persone sì).
Poi quando l’autore del post ha tempo (come le dicevo qui di tempo purtroppo ne abbiamo molto poco) lo approva e lo rende visibile.
danielebarettin
marzo 23, 2015
Cara signora,
le rispondo, spero io brevemente.
Per quanto riguarda Palmieri, se lei lo cerca su google, trava praticamente solo due siti, il suo blog che lei cita, e il sito che le ho citato io. Nessuna pubblicazione, niente di nulla. Ora, l’ironia nasce spontanea, nel momento in cui, per avvalorare una teoria, uno la posta e la difende su un sito una setta di invasati… credo che la cosa sia un po’indifendibile..
Io di curiosità ne ho molta, di tempo pochissimo (per rispondere a lei sto rimandando la preparazione di una lezione), quindi cerco di ottimizzarlo.
Lei pensa che a me non freghi nulla. Non sa quando sbaglia. E’ proprio perchè mi (ci) frega che abbiamo creato questo blog. Lei, (absit iniuria verbis, non è tenuta a saperlo) non sa nulla del mondo scientifico, della serietà con cui si lavora, dei continui riscontri accurati a cui il nostro lavoro è sottoposto, con della quasi mancanza di tempo libero che sottraiamo anche alle nostre famiglie, degli stipendi ridicoli con cui spesso dobbiamo sopravvivere, dei soldi che siamo spesso costretti ad anticipare e spesso a perdere per partecipare a conferenze e aggiornamenti indispensabili, non sa nulla della continua ricerca di fondi per continuare un lavoro che facciamo non per la gloria personale ma per migliorare la vita degli altri. Infatti quasi nessuno dei veri scienziati diventa famoso per chi, come lei, ascolta le sirene di internet. Ed è proprio questo il motivo per cui mi “frega”, e anzi mi addoloro, che una persona come lei, evidentemente intelligente e ancor di più in buona fede, viva in un mondo non reale. Perchè vede, i FATTI di cui parla, sono al 90% invenzioni di chi sopravvive fraudolosamente (e spesso, loro sì, diviene celebre) grazie alle cose che inventa e che vengono credute e portate avanti da persone come lei. Fatti che sono stati già abbondantemente confutati per filo e per segno, ma ovviamente in modo serio e scientifico, e quindi non diffuso da questi siti e purtroppo difficile da capire per le persone non del mestiere. Mi “frega”, e mi creda, mi addolora tanto spreco, anche perchè credo che quanto le dico sarà inutile, lei continuerà a credere a profeti, senza vedere quello che ha davanti agli occhi.
Piera
marzo 23, 2015
Non la disturberò più, Daniele, è una promessa. La ringrazio sinceramente per l’attenzione accordatami. Grazie, davvero.
Le auguro ogni bene
attaccalite
marzo 23, 2015
Signora Piera
non ci disturba per niente, anzi la invito a commentare e discutere questo ed altri post del blog.
Anche se su questo post la discussione sembra arrivata ad un punto morto
Claudio
ulla ratio
marzo 23, 2015
Amit Goswami… “attivista quantistico” presente anche sul tubo… eh..eh..eh.. vende pure i DVD.. ah..ah..ah
attaccalite
marzo 24, 2015
Cara signora Piera e Ulla Ratio
se non credete nella meccanica quantistica a me va pure bene, ma vi consiglio di provarlo almeno per voi stessi. I primi esperimenti dell’inizio del secolo scorso possono essere realizzati con una piccola spesa, quindi comprate il materiale e fate la prova. Come per la gravità, se non ci credete potete andare su una torre come, gettare un sasso e ripetere le esperienze di Galileo e Newton.
Tutti quelli che scrivino in questo blog sono passati in laboratori ed hanno verificato leggi su cui lavorano, non e’ che le crediamo per fede.
Ma per favore smettere di citare gente che nemmeno conoscete, altrimenti mi sembrate un po’ come il personaggio della canzone “Mio cugino” di Eleio e le storie tese, che crede a tutte le baggianate che gli racconta il cugino.
Piera
marzo 25, 2015
Caro Claudio,
in primo luogo, guardi che il simpaticone “Ulla Ratio” non è per nulla concorde con me, anzi, ha commentato solo per prendermi in giro. Quindi, apra bene gli occhi lei per primo e cerchi di capire il significato di ciò che legge prima di indirizzare le sue osservazioni alle persone sbagliate.
In secondo luogo, si informi lei, ma realmente, sui risultati degli esperimenti sulla accelerazione di gravità (ad es. http://siba.unipv.it/fisica/Scientifica%20Acta%20fascicoli%20divisi/II/II_1_Massa.pdf) e poi, ammesso che la sua condizione di superscienziato le consenta almeno un guizzo di onestà intellettuale, tragga le sue deduzioni sulla validità della cosiddetta legge di gravitazione universale oppure ripassi lei “in laboratorio per verificare le leggi su cui lavora, anzichè crederci per fede”.
Prima di salutarla definitivamente come ho fatto con il suo collega Daniele, riporto per sua comodità un passo che potrà trovare sul sito renatopalmieri.com (warning! non è peer-reviewed!! non merita la sua preziosa attenzione…). La ringrazio per il tempo che mi ha dedicato e le auguro ogni bene.
P.S. Lei di me non sa nulla: potrei essere la moglie di un noto professore e dilettarmi di scienza tra un bridge e un budino, oppure avere io stessa una laurea in fisica, anche se magari un po’ datata (forse mentre io studiavo la QED di Feinman lei imparava l’abc). In entrambe le ipotesi lei rischierebbe di fare una figura poco elegante dandomi velatamente dell’ignorante con i suoi consigli in stile “il piccolo fisico”. Ma del resto, da un ricercatore serio ed impegnato che trova il tempo di fare il simpaticone con video di gruppi demenziali non ci si può attendere molto di più. Peccato… nel suo commento precedente era stato un vero gentiluomo. Mi saluti l’iperfotone, la supercarica, la quinta forza e compagnia bella e, già che ci siamo, anche la peer-review.
[…]
Autoconvalidatosi in questo modo il proprio certificato di nascita, le teorie moderne vogliono però assicurarsi l’immortalità. Se infatti, per qualche disgraziata ragione, viene a cadere il “principio”, la logica vorrebbe che cadesse nel medesimo momento tutta la conseguente catena di “princìpi” e di teorie in cordata con esso. Per evitare tale deprecabile iattura, ci sono tre contromisure possibili:
a) inventare un “rattoppo”, magari con un nuovo “principio” ad hoc e una nuova teoria;
b) contestare disperatamente ciò che smentisce il “principio”;
c) cercare di far dimenticare i fatti che hanno provocato la crisi.
Iniziatori involontari di questo metodo – fin oggi fortunato, ma agli antipodi di qualsiasi valenza conoscitiva – furono Galileo e Keplero.
Il primo, buttando giù pietre (secondo la tradizione) dalla torre di Pisa, trovò che tutte le masse subiscono dalla gravità la stessa accelerazione, quale che sia la loro grandezza. Se di tale fenomeno avesse scoperto la causa, non ci sarebbe stato bisogno di sperimentarlo ostinatamente così come è avvenuto da quei tempi fino ad oggi, attraverso Newton (“tubo di Newton”), arrivando a Eötvös (1922) e al controllo recente (1986) degli esperimenti di quest’ultimo. Non essendone conosciuta la causa, ecco che se ne è fatto un “principio”: è quello detto di “equivalenza tra massa gravitazionale e massa inerziale”. Einstein lo ha posto alla base della sua teoria della relatività (ascensore di Einstein).
Keplero, studiando il moto dei pianeti, formulò le sue famose tre leggi geometriche sulle orbite planetarie: leggi che hanno un carattere prettamente empirico e, mancando anch’esse di ogni spiegazione naturale, sono state assunte a “princìpi” irrevocabili.
Conseguenzialmente alle osservazioni – ribadiamolo – soltanto empiriche di Galileo e Keplero e ai loro “princìpi”, Newton ha formulato la sua legge della “gravitazione universale”: una teoria, dunque, che ha alla sua base non una conoscenza di cause fisiche ma delle risultanze osservative divenute “princìpi” o “postulati”.
Ebbene, nel 1986, la revisione degli esperimenti di Eötvös ha dimostrato falso il principio di equivalenza, cosa che il titolare di queste pagine web aveva sostenuto già nel 1973: si legga tutta la questione nel cap.2.6. Le osservazioni empiriche che erano alla base di quel “principio” hanno validità approssimativa in una certa fascia di fenomeni, che è quella che coinvolge gravi di massa relativamente non grande rispetto a un campo gravitazionale enormemente prevalente, come quello del Sole per i pianeti o quello della Terra per le pietre di Galileo.
Inutile dire che, caduto il principio, la fisica ufficiale si è guardata bene dal dichiarare estinte le teorie che vanno da Galileo – attraverso Newton – fino ad Einstein. Ha invece messo in atto le tre tecniche di salvataggio sopra ricordate, per le quali rimandiamo alla nostra analisi nel cap.2.3.
Paradossalmente è proprio questa metodologia illusoria – cui abbiamo attribuito nel titolo la qualifica di “gioco delle tre carte” – che viene designata oggi come rettamente “scientifica”. Se ne possono dare esempi all’infinito: accenneremo qui solo ad alcuni di essi, ma tutto il nostro successivo discorso ne metterà continuamente in luce una serie interminabile, che riguarderà argomenti come le “cariche elettriche”, le “forze nucleari”, l’ “antimateria”, le “particelle virtuali”, l’ “indeterminazione”, e così via, dove le definizioni e le quantificazioni matematiche celano sempre una assoluta ignoranza della reale natura dei fenomeni.
Limitiamoci a ricordare che l’incapacità di inquadrare teoricamente una presunta anomalia come quella manifestata dagli esperimenti di Michelson e Morley sulla velocità della luce (1881-1885) ha generato il “principio” relativistico della non componibilità di essa con la velocità dei corpi normali. Smentito il quale dall’aberrazione della luce delle stelle, si è dovuto truccare questo fenomeno in modo da costringerlo a ricadere nel concetto relativistico. E non si è visto l’errore grossolano di confondere il comportamento della luce ondulatoria, nel primo caso (apparecchiature di tipo interferenziale), con quello della luce corpuscolare, nel secondo (strumenti di rilevazione telescopica): ciò in base a un errore preliminare, che sta nel ritenere che i due comportamenti siano intercambiabili.
Il fotone di Einstein, “privo di massa” perché altrimenti ne avrebbe una infinita alla sua velocità, secondo l’assunto relativistico, non potrebbe avere “energia” (E = ½ mv2), ma ne acquista miracolosamente una (nell’effetto fotoelettrico) grazie alla formula anch’essa empirica che la associa alla frequenza ν (lettera greca ni) attraverso il “quanto d’azione” h di Planck (E = hν ), essendo h un numero ricavato puramente dall’esperienza strumentale. Le due formule, ognuna usata all’occorrenza, configurano nient’altro che un trucco: in questo caso, lo diremmo delle “due carte”. Di qui la “meccanica quantistica”, che però nessuno è mai riuscito a conciliare – come del resto lo stesso Einstein giustamente pensava – con la relatività, salvo che a parole.
Lo scostamento del perielio di Mercurio rispetto alle leggi classiche della meccanica celeste fa gridare a una prova cosmologica della sullodata relatività, ma il calcolo per Marte,che con la relatività non quadra assolutamente, passa sotto silenzio.
Lo stesso rabberciamento si effettua con tutte le altre presunte “prove” della relatività (su ciascuna delle quali torneremo nel momento in cui occorrerà), pur di non prendere atto che l’avvenuto crollo dei suoi postulati fondanti le toglie alla radice ogni motivazione per mantenerla in vita: come gli arzigogoli pseudosperimentali, rivolti a farci credere nella”dilatazione” del tempo (“paradosso dei gemelli”, “orologi (non svizzeri…) su aerei in volo”, “vita media” dei muoni, ecc.) o nell’ “aumento relativistico della massa”.
[…]
attaccalite
marzo 25, 2015
Non c’e’ mai stata la revisione degli esperimenti di Eötvös, continuano a verificarli ogni anno con piu’ precisione
http://it.wikipedia.org/wiki/Esperienza_di_E%C3%B6tv%C3%B6s
danielebarettin
marzo 25, 2015
Mi deve essere sfuggito qualcosa…
Credo che nessuno abbia detto che le teorie quantistiche o gravitazionali siano complete o completamente giuste.. Funzionano, nei limti in cui si utilizzano..
Con le teorie gravitazionali mandiamo i satelli in orbita, con le teorie quantistiche io ottimizzo LED che vengono messi in commercio.. Funzionano, questo è tutto. Poi ci sono limti, esperimenti che dimostrano inesattezze, sicuramente un giorno (magari presto, magari fra 100 anni) avremo teorie migliori. Per adesso per alcuni scopi sia pratici, sia di ricerca pura, funzionano. Funzionano. Non significa che rappresentano la realtà vera. Funzionano per i nostri modelli predittivi, per le nostre applicazioni. Funzionano.
Così come il peer review… non è certo il miglior metodo del mondo (come la democrazia, secondo il famoso paradosso di Churchill) ma questo abbiamo, e coi sui limiti lo utilizziamo. Certo, tutti possono alzarsi la mattina e proclamare la loro nuova teoria, e pubblicarla in un libro (a proposito, come è che il libro che ci ha linkato ha in copertina lo stesso simbolo della conchiglia che è il simbolo di quella setta- che dice che siamo stati su Marte etc – in cui lo stesso Palmieri spiega la sua teoria??), però un sistema per regolare la ricerca serve.. ha i sui difetti, ma è anonimo, garantisce più riscontri.. per adesso questo abbiamo.. si accettano proposte.
Per il resto, non starò qui a difendere il buon Claudio, ma francamente, può aver frainteso il commento di qualcuno, ma non riesco proprio a vedere cattiveria o maleducazione nella di lui risposta..
Ora, lei avrà anche “rosicato” nella fattispecie (ammazza quanto ha rosicato…), però il tono provocatorio, le accuse di essere sostanzialmente degli imbroglioni, i riferimenti gratuiti all’onestà intellettuale li ha usati mi pare lei, non mi sembra nessuno del blog. Io, tra parentesi, a proposito dell’onestà intellettuale, starei ancora aspettando le sue scuse a proposito del fatto che l’avessimo censurata… Ha glissato abbondantemente, così come ha glissato su tutte le evidenze che le si rispondono.. si limita a copiare stralci di opinioni altrui… (Tanto per non essere frainteso, non sono arrabbiato, non la accuso di nulla, me ne sto bonariamente a risponderle.. però un po’ constato, che dice, posso??). 😀
Noi qui rispondiamo a tutti, e con toni urbani, non stiamo a guardare le lauree nel cassetto, chi sei o chi non sei.. però se qualcuno dice qualcosa che per me è fuori dal mondo, io lo dico..
Sul gruppo demenziale.. signora mia.. lei mi cade sul più bello.. Elio e le storie tese, oltre ad essere fra i migliori musicisti italiani (non è una battuta, mio fratello che è un jazzista li reputa mostri), sono quasi il fior fiore di una musica satirica e impegnata ma con la giusta insostenibile leggerezza dell’essere, che in Italia ha avuto pochissimi rappresentanti.. certo, bisogna avere orecchio…….. come diceva qualcuno molto ma molto più musicale di me.. 🙂
Piera
marzo 28, 2015
“a proposito, come è che il libro che ci ha linkato ha in copertina lo stesso simbolo della conchiglia che è il simbolo di quella setta- che dice che siamo stati su Marte etc – in cui lo stesso Palmieri spiega la sua teoria??”
Può chiederlo direttamente all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, che ha pubblicato il libro, oppure a chi ne ha curato la presentazione, cioè questo signore qui:
ROBERTO GERMANO
Nato a Portici (NA) 1969 – è fisico della materia, membro della International Society for Condensed Matter Nuclear Science (ISCMNS). Autore di una dozzina di articoli di fisica sperimentale su riviste scientifiche internazionali e di due brevetti per invenzione industriale, è divenuto imprenditore nel 1997 dando vita alla PROMETE s.r.l., Spin-off Company dell’INFM, azienda per l’innnovazione ed il trasferimento tecnologico, nonché laboratorio di ricerca privato.
Vincitore dell’edizione 2004 del premio “Roberto Marrama”, concorso alla ricerca di giovani talenti imprenditoriali. Fondatore dell’associazione culturale interdisciplinare “ALTANUR – le connessioni inattese”, nata a Napoli nel 1998 con lo scopo di promuovere l’interazione tra le diverse conoscenze e realizzare corretta divulgazione.
danielebarettin
aprile 2, 2015
Era una battuta.. 😀 Glissi, glissi…. 😉
Cmq sì, perchè no, mi riprometto di contattarlo appena possibile e chiedergli un parere.
con affetto,
Daniele