Con mio marito, fisico anche lui, a volte la sera ci piace guardare trasmissioni come Voyager e Mistero, un pò per farci due risate, e un pò per curiosità, per vedere fino a che punto possano arrivare con le teorie sugli alieni, spiriti, paranormale e quant’altro.
Ebbene ieri, fra una rievocazione di satana e un esperimento su come si possano rievocare e fotografare gli spiriti, nonchè la teoria che su Marte ci siano piramidi molto simili a quelle egiziane, si è parlato anche dell’esperimento che si sta svolgendo presso l’LHC (Large Hadron Collider) del Cern di Ginevra.
Ecco il Link per guardare il video, ci sono diverse parti, non so se è possibile trovare l’intero servizio.
Il conduttore del programma è Raz Degan, ex sex symbol degli anni ’90, il che rende tutto ancora più comico. L’inviato, Daniele Bossari, si reca di persona a Ginevra per parlare con i ricercatori del loro esperimento e farsi spiegare quali siano i rischi connessi, soprattutto per capire se davvero “il nostro pianeta è in pericolo”, come titola il serivizio. Il tipo ascolta tutti, finito questo giro di interviste però non è convinto. Le spiegazioni degli scienziati non sono sufficienti a fargli credere che siamo al sicuro. Oltre al fatto che un impianto come l’LHC se capitasse in mani sbagliate potrebbe davvero diventare un’arma terribile, peggiore della bomba atomica. Quindi decide di sentire un’altra campana. E così intervista tale Fabio Marchesi, sedicente “Ricercatore Indipendente” (voglio fare anch’io il ricercatore indipendente, visto che nella ricerca pubblica non ci sono speranze… mi spiegate come si fa???), che fa tutto un discorso che sinceramente ho fatto fatica a seguire e di cui non ho capito le conclusioni. Comunque di certo si è spacciato per grande esperto di meccanica quantistica. In seguito, intervista il leader del movimento anti CERN il quale espone i suoi dubbi e sostiene che il rischio calcolato dai ricercatori in realtà non è corretto, ma il vero rischio è molto più alto. Nulla ci dice però su come questo rischio è stato calcolato, e soprattutto chi è lui per essere più credibile di un fisico del CERN?
E’ mai possibile che in televisione si dia ascolto a persone che si dichiarano ‘ricercatori’ o ‘esperti di’ senza che però si dica di quale istituzione facciano parte? E’ possibile che la parola di un anonimo qualunque possa pesare quanto quella di un ricercatore del CERN, e anzi che alla fine si concluda che è addirittura più affidabile? E’ possibile che si mettano in dubbio dati scientifici e si dia credito invece a dei cialtroni??? Si, è possibile.
danielebarettin
Maggio 12, 2010
Ho avuto ieri la sfacciata fortuna di sintonizarmi sul programma proprio durante l’illuminante intervista a questo Fabio Marchesi.. ma indipendente da che? o da chi? E’ ricco di suo? Questi sono i veri misteri da approfondire.. Ho letto dalla sua web-page che fa nuoto master, e questo mi preoccupa, non vorrei diventare indipendente anh’io..
Ho resistito fino alla seconda intervista, l’anti-CERN, che non ho capito cosa faccia nella vita.. per fortuna stasera su Italia1 fanno “la pupa ed il secchione HOT”, il vero programma di approfondimento cultural-scientifico che ci risolleverà lo spirito…
elisabetta
Maggio 13, 2010
e sulla homepage avrai anche potuto leggere che si dichiara esperto, oltre che di fisica quantistica e filosofia ermetica, anche di ENTUSIASMOLOGIA e fisica dell’anima. e ha fatto molte invenzioni fra cui La Macchina della Gioia http://www.biodream.com/.
ma finchè fa le sue cose e la gente li va dietro poco male. la cosa grave è che in tlevisione non solo si dia credito a persone così, ma sia mostrato anche come più credibile dei ricercatori del CERN. e cose come queste non succedono solo a mediaset, ma anche alla RAI, servizio pubblico: Voyager non è da meno.
Maria Grazia Ortore
Maggio 13, 2010
Comunque questo post significa che abbiamo, coerentemente al titolo, proprio un fisico bestiale, per riuscire a reggere programmi televisivi del genere! 🙂
Forse si dovrebbe provare a scrivere alle redazioni, quando escono certe corbellerie…ciao!
elisabetta
Maggio 13, 2010
io anni fa avevo scritto a Piero Angela per dirgli che doveva rifiutarsi di lavorare nella stessa azienda in cui lavora Giacobbo. ahahahahaha 😀 ricordo che lui fa parte (forse ha anche qualche incarico importante) del cicap (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale). ovviamente non mi ha mai risposto ma avevo scritto tramite il sito RAI.
comunque se vogliamo scrivere una lettera da inviare alle redazioni, io ci sto!
danielebarettin
Maggio 13, 2010
In effetti sarebbe il caso, visto la marea di stupidaggini che si sentono in giro, anche spesso ai Tg. Ancche se dubito che Bossari verrà mai ad intervistarci, siamo troppo dipendenti.. 😉
elisabetta
Maggio 13, 2010
si, in realtà facciamo parte di un complotto contro l’umanità e parlare sotto ricatto dei nostri datori di lavoro… invece i ricercatori indipendenti, loro si che non hanno interessi e vogliono solo il bene dal’umanità… ahahhahaha 😀
attaccalite
Maggio 13, 2010
Grazie per questo post, stando all’estero mi ero perso queste chicche! Raz Degan che conduce un programma che parla del LHC, e poi il ricercatore indipendente, perchè sicuramente non lo voleva nessuno. Direi che si mantiene scrivendo libri e creando lampade.
La cosa non i sorprende poi tanto quando ero ha Triste ho abitato con due coinquilini uno che comprava della sabbia pagandolo oro per le sue proprietà magiche ed il secondo che faceva riprodurre l’acqua, ma solo quella “diamanente” e beveva il sale dell’Himalaya che contiene tutti e 92 gli elementi!
ciao a tutti
Cla
maria grazia
Maggio 13, 2010
Claudio scusa ma tu ci lanci spunti illuminanti, con tutta la fantasia di noi ricercatori dipendenti, sai quante ce ne potremmo inventare di frottole del genere…magari poi per finanziare la nostra ricerca! Sto già pensando ad un agenzia di viaggi per LHC: emana radiazioni efficacissime per la cura della cervicale…
elisabetta
Maggio 14, 2010
x grazia, se vuoi facciamo una società, io sono fisico sanitario quindi potrei anche inventarmi una spiegazione scientifica sugli effetti benefici di queste radiazioni.
x claudio, visto che vivevi a trieste: forse già conosci la storia della targa esposta alla camera di commerico di trieste?
http://www.cicap.org/friuli/targa.html
marcus
Maggio 14, 2010
cari ragazzi,
condivido in parte quel che si dice qui. Ritengo che siamo arrivati ad un punto dove chiunque spara in mezzo al mucchio creando incertezza e scetticismo. Sono sicuro che la maggior parte delle cose dette e scritte non corrispondano a verità nè sono capaci di riscontri. Però non chiuderei la porta a quella piccola parte di cose che non danno sicuramente nessuna certezza ma che creano in noi dei dubbi.
Non dimenticate l’inquisizione nel medioevo, o arrivando “ai giorni d’oggi” per quel che riguarda la scoperta dell’energia elettrica.
Chi parlava in nome di una credenza o di una coscienza, chi parlava in qualità di esperto sotto tutela istituzionale, fatto sta che oggi diamo ragione a chi fu messo al rogo, chi fu dichiarato insano e chi inventore di strumenti di morte come la corrente elettrica.
Ragazzi, io in linea generale sono con voi ma non neghiamo la possibilità agli altri altri di dire la loro, eventualmente lasciate che le loro le sciocchezze creino dubbi e smentite contemporaneamente. Tanto per rispondere a chi ha scritto che gli indipendenti parlano per se stessi e non per istituzione, vi lascio con una frase del buon Fabrizio De Andrè “… ma io senza legge rubai in nome mio, quegli altri nel nome di Dio….”
PS: lavoro nella ricerca pubblica e sono mal pagato anche io!!!!!
Maria Grazia Ortore
Maggio 14, 2010
Caro Marcus, di certo dobbiamo lasciare la possibilità di dire a ciascuno quel che pensa. Non siamo più nel medioevo, ma anche Boltzmann appena un secolo fa ha avuto i suoi problemi con le sue nuove teorie…
Quello che mi lascia un po’ perplessa è che a volte si ha l’impressione che certi media demonizzino la scienza ufficiale dando voce a personaggi isolati, esattamente il contrario di quanto è accaduto in passato. Ora, non riesco ad essere così positiva da pensare che lo scopo di tali azioni siano guidate dall’aspirazione di creare dubbi da discutere, quanto dalla volontà di dare discredito alla scienza ufficiale. Visto che lavori nella ricerca, non hai mai avuto questa impressione? Non ti sembra che le persone di scienza vengano o esaltate o condannate dai mass-media, invece di essere considerate persone qualsiasi, che possono fare cose eccezionali oppure sbagliare?
ciao!
marcus
Maggio 17, 2010
ragazzi buongiorno a tutti,
cara Maria Grazia, sono daccordo con te ed anche con Claudio, condivido molti passi delle vosrte osservazioni. I mass-media, giusto o sbagliato, fanno il loro mestiere, vendono qualsiasi cosa faccia notizia, che sia vera o no. Così come colui che scopre qualcosa, nel momento in cui la rende pubblica genera consensi e dissapori, per mille e un motivo. Ok? Se diamo per socontate queste due cose, ci accorgiamo che il vero problema non sta nelle trasmissioni televisive, tantomeno nei loro conduttori. Anzi, metto conduttori televisivi e ricercatori sullo stesso piano dove ognuno nella propria sede espone e sostiene la pripria idea. Allora….. il problema non sarà mica “il pubblico pagante” ignaro e passivo? No, neanche il povero pubblico ha colpa, ed allora dov’è la ragione? Cara Maria Grazia sicuramente giovane mente brillante, ed anche caro Claudio Scenziato sicuramente stimato, il vero problema è che oggi la ricerca è diventata la cenerentola della sutuazione, le giovani menti sono maltrattate sotto pagate, sono screditate dal “baronato”, nessuno scommette più su chi è armato dalla sola passione e convinzione.
Sicuramente quel che dico riguarda maggiormente la nostra Nazione, ma anche fuori i Ricercatori non se la cavano meglio.
Ormai l’innovazione è qualcosa di mirato alle esigenze “commerciali” del momento, le aziende innovano in casa, sul mercato troviamo prodotti scoperti senza seguire un etica e senza pensare troppo agli effetti futuri. Questa è la ricerca che ottiene finanziamenti, questo tipo di ricerca produce profitto a breve termine senza pensare al costo degli eventuali effetti nocivi che produrrà in futuro.
Ragazzi, cosa vi dico? Continuaiamo a dare voce alle nostre ragioni, qualcuno dovrà prima o poi ascoltarci. Facciamolo democraticamente, perchè continuo a dire che infondo c’è qualcosa di buono nel contenuto anche di coloro che dicono cose diverse da noi.
Buona giornata ciao!!
claudio
Maggio 14, 2010
Ciao Maria Grazia
io penso che lo fanno semplicemente perche’ fa audiance. Fare un servizio su come funziona l’LHC e la fisica delle particelle e’ sicuramente piu’ noioso di una trasmissione sui misteri e su un possibile buco nero creato dai ricercatori del CERN. E’ semplicemente una questione di mercato, domanda e offerta. Al pubblico questo piace e la televisione gli da quello che vogliono.
Come scienziato potrei dirti che sarebbe giusto fare programmi piu’ educativi e onesti, ma deve essere una decisione generale non imposta da pochi altrimenti che fine fa la democrazia?
E se guardi in giro ti rendrai conto che la gente e’ interessata a cose come quste (misteri etc..) e molte meno a fatti reali o alla scienza.
Le persone cercano svago e trasmissioni divertenti principalmente.
Per farti un esempio concreto ti riporto le prime tre notizie piu’ lette oggi su corrire.it (e’ lo stesso sulla repubblica):
1) Trezeguet a processo per falso Ha finto di essere Del Piero
2) Belen ritorna da Borriello
3) Svezia: trovato «mostro» abissale
ciao
cla
elisabetta
Maggio 17, 2010
quello che dici è verissimo, e le tre notizie più lette sul corriere si commentano da sole. e il discorso dell’audience mi sta bene per la mediaset. ma alla RAI certe trasmissioni non dovrebbero trasmetterle. il caso di cui stiamo parlando riguarda la mediaset, è vero, ma non è che voyager sia da meno, anzi. la RAI è un servizio pubblico, e anche se tu ora penserai che sono soggetti anche loro alle leggi di mercato, permettimi di essere indignata, in fondo il canone lo pago anch’io. farò una ricerca quando ho tempo per vedere se alla BBC o altri canali nazionali europei trasmettano cose come queste, vi farò sapere.
in generale vedo intorno a me diffidenza e spesso paura verso la scienza ufficiale, verso le nuove tecnologie, e fiducia verso chi promette soluzioni immediate a tutti i tuoi mali senza effetti collaterali. e non parlo solo di maghi & co. Un medico onesto ti dice sempre le cose come stanno, non esiste mai (o quasi) una cura ottimale, un farmaco perfetto, una diagnosi certa che porti a una soluzione sicura e senza rischi. Nel campo dell’ambiente non c’è energia pulita in assoluto, non c’è agricoltura che non abbia impatto ambientale, non c’è nessuna attività umana che sia priva di rischi o conseguenze per noi e per l’ambiente. ma alla ‘gente comune’ questo non piace, e così vanno dietro ai santoni, siano essi medici omeopati, erboristi, beppe grillo, padre pio, la coop. quante persone credono che mangiare biologico sia ‘in assoluto’ più nutriente e più sano che mangiare prodotti di agricoltura convenzionale? quante persone hanno la medicina omeopatica pronta per qualunque disturbo? quanti temono l’introduzione degli OGM perchè anni fa la coop ha messo in giro la storia della fragola/pesce?
da quando sono mamma ho avuto modo di venire a contatto con altri genitori, e di notare come se si tratta di bambini tutto questo venga amplificato all’n-ma potenza: da genitori che non fanno fare nemmeno le vaccinazioni obbligatorie ai propri figli e dicono di curarli solo con l’omeopatia, torturandoli con gocce e tisanine varie per la minima stupidaggine, a genitori che li vaccinano anche per l’influenza quando hanno bimbi sanissimi. genitori che comprano l’olio di oliva della plasmon (che probabilmente costa 100 volte di più del migliore olio umbro o toscano) perchè pensano sia più sano, che gli danno da mangiare solo cibo biologico, e poi magari fumano in casa e viaggiano senza cinture di sicurezza e portando i bambini in braccio perchè tanto ‘noi da piccoli lo abbiamo fatto tante volte e siamo ancora vivi’. e potrei continuare per ore, ma forse sono stata già abbastanza noiosa e saccente.
concludo dicendo che forse ci vuole uno spirito critico superiore alla media per capire che bisogna valutare le cose per quello che sono, e prese singolarmente, caso per caso, discuterle magari con chi è più esperto di noi e capire che non c’è La Soluzione, Lo Stile di vita, La Teoria, La Scelta sempre giusta e perfetta. e di questo la colpa è sicuramente della scuola (perchè non si studia statistica come si deve? è tanto difficile spiegare il concetto di rischio/beneficio agli studenti delle scuole superiori?), ma anche dell’informazione e della televisione. poi sicuramente di base c’è il fatto che forse – inizio a convincermene sempre di più – la persona ‘media’ è stupida.
marcus
Maggio 17, 2010
Cara Elisabetta buondì,
dici cose più che condivisibili, mi chiedo però, se le dici in veste di comune cittadino, e se ritieni che il comune cittadino abbia gli elementi di conoscenza e la voglia di recepire l’informazione secondo il Tuo concetto?
Perdonami ma forse la formula che hai enunciato è un attimino sopra le righe. Credo che l’esistenza dei “santoni” e/o dei conduttori televisivi che si improvvisano divulgatori scientifici, non sia legata al fatto che esiste un gregge di pecore non pensanti che li segue passivamente.
Tu giustamente parli da Ricercatrice, così come la gran parte di noi qui dentro, però questo tuo arroccamento non mette in evidenza dove sia il vero problema della ricerca e della cattiva informazione.
Credo che le TV di Stato debbano avere la stessa possibilità di quelle private nel divulgare l’informazione.
Anche io sono indignato vesro lo Stato quando vedo spendere male i miei soldi, non posso fare altro che ricordamente nel momento in cui si va alle Urne, così come possiamo cambiare canale ogni qualvolta non condividiamo i contenuti di una trasmissione. Leggo un certo Tuo malessere verso la disattenzione che viene rivolta al mondo scientifico. Credo che la persona media sia quotidianamente impegnata su altri fronti, questo fatto genera debolezza e stanchezza, genera una sorta di passività verso tutte le altre problematiche. Il vero problema è che una cerchia di persone gioca su queste debolezze, astutamente elaborano (a loro esclusivo beneficio) pensieri preconfezionati ed “altamente digeribili”. Il cittadino medio non deve fare altro che ascolatare senza che la cosa generi il minimo dubbio. Ecco fatta l’alchimia!! Questa condizione si può sovvertire fornendo la prova contraria, creando una sede adeguata e non conflittuale, veicolando l’informazione senza appesantirla scremandola dai preconcetti.
Direi di lasciare a casa distintivo e pistola, scendiamo in campo e apriamo ad un sano confronto.
Cara Elisabetta, un paio di anni fa venne fatto appello al mondo della ricerca pubblica e privata affinchè si scendesse in piazza per protestare e rivendicare i sacrifici di chi opera nella ricerca, chiedemmo diglità. Quella fu un occasione per darci voce, ma quanti di noi se la sono (volutamente??) persa?
Credo che fare guerra ai media, è come fare la guerra all’inventore del coltello per il semplice fatto che qualcuno ha fatto un uso improprio.
MARIA GRAZIA HA DETTO: “…..le persone di scienza vengano o esaltate o condannate dai mass-media, invece di essere considerate persone qualsiasi, che possono fare cose eccezionali oppure sbagliare…..”
DACCORDISSSSSIMO!!!
ciao a tutti!!
Maria Grazia Ortore
Maggio 17, 2010
Betta, su molte cose condivido. Però che la persona “media” sia stupida non mi convince. Forse abbastanza pigra per porsi pochi interrogativi, mi convince di più. 🙂
elisabetta
Maggio 18, 2010
la parola ‘stupida’ era volutamente esagerata… è più probabile quello che dici tu… ma il risultato mi sembra lo stesso!
Maria Grazia Ortore
Maggio 17, 2010
Caro Marcus, grazie per la stima – in sola fiducia!- nella mia mente brillante. Credo che il tuo ragionamento “Il vero problema è che una cerchia di persone gioca su queste debolezze, astutamente elaborano (a loro esclusivo beneficio) pensieri preconfezionati ed “altamente digeribili”. Il cittadino medio non deve fare altro che ascoltare senza che la cosa generi il minimo dubbio. Ecco fatta l’alchimia!!” sia condivisibile e aprirebbe molte altre riflessioni. Ascoltavo un mesetto fa Dacia Maraini che sottolineava che la programmazione televisiva “leggera” era fatta 40 anni fa da autori “leggeri” con modalità “leggera”. La differenza con la programmazione “leggera” di oggi è che ora la programmazione è fatta da autori molto più consapevoli e che sanno benissimo quale messaggio vogliono dare esplicitamente e quale implicitamente. Da una parte il boccone altamente digeribile, dall’altra devono porgerti il boccone in maniera tale che tu non ti ponga alcun dubbio sul cibo di cui ti stai rimpinzando. Questo non significa che vorrei fare guerra ai media, anzi, credo che se siamo imbarazzati ed impotenti di fronte alla nostra immagine mediatica, sia fondamentalmente nostra responsabilità farci dipingere in questo modo. Dovremmo cercare di far arrivare la nostra voce, ovunque, e anche di descrivere con la maggiore sincerità possibile gli ambienti in cui operiamo.
Io non mi riconosco in un sistema dove “le giovani menti sono maltrattate sotto pagate, sono screditate dal “baronato”, nessuno scommette più su chi è armato dalla sola passione e convinzione”, perchè se nessuno avesse scommesso su di me, oggi sarei disoccupata e non avrei nemmeno un dottorato di ricerca. Non posso dire di guadagnare bene, ma dignitosamente sì. Ho visto quel che crea e soprattutto quanto può distruggere un potere “baronale”, ma vedo anche tante persone che operano nell’università con buona volontà, spirito di sacrificio, onestà e passione, e non sono solo i precari della ricerca, ma anche tanti docenti e ricercatori che si adoperano perchè il sistema migliori. Insomma, è vero che siamo un po’ la Cenerentola della situazione, ma allora lasciatemi pensare come una bimba romantica alla sua colonna sonora…”I sogni son desideri […], tu sogna e spera fermamente […] e il sogno realtà diverrà”. Qualcosa di buono, penso riusciremo a farlo!
Ciao a tutti!
marcus
Maggio 17, 2010
Cara Maria Grazia,
opportunamente hai precisato che non esistono solo gli “sfigati” che si lamentano delle condizioni e dgli stipendi, ma anche persone che non si lasciano andare alla deriva, guardando sempre avanti senza lamentare le difficoltà che incontrano. Purtroppo io parlavo di tutti coloro che non hanno avuto grandi opportunità, di coloro che se le sono viste sfumare, di coloro che si confrontano ogni giorno con altre realtà e scoprono cose alle quali possono solo sperare senza avere la certezza di raggiungerle.
La mia stima purtroppo come dici tu non frutta molto, è sicuramente più gratificante quella meritatamente raccogli “nel tuo ambito”. Mi chiedo però se ti gratifica di più il successo ricevuto in un mondo dove la fa da padrone il malcontento, oppure la soddisfazione di aver contribuito a mettere in evidenza un problema che riguarda centinaia e centinaia di nostri colleghi altrettanto meritevoli?
Non hai risposto alla domanda “se anche tu avessi perso l’occasione di due anni fa circadi dar voce ai problemi della ricerca?
Posso immaginare la risposta, che se pur non condivido, la capisco.
Giorni fa leggevo che siamo grandi importatori di brevetti, sicuramente non era una delle solite “bufala”. “Se” allora così fosse, io mi chiedo che fine fanno tutte le cose che scopriamo con grande sacrificio e serietà? Non mi chiedo ovviamente se servano o no?
Cara Maria Grazia, ti starai chiedendo, come forse anche i nostri colleghi di dialogo, se sono uno sputa sentenze o un guasta feste?
Di sicuro posso dire che parlo con stima, simpatia e non in antitesi, ma condividendo la maggior parte delle cose che dici. Ho la convinzione di quel che dico perchè ho letto qua e la in rete un pò di cosine che hai fatto e che quotidianamente fai. Complimenti davvero.
PS: se e quando puoi ricorda anche Ettore Majorana.
Ciao ciao!!!
Maria Grazia Ortore
Maggio 17, 2010
Caro Marcus,
grazie per le buone parole e non mi sembra affatto che esprimi sentenze, quanto osservazioni e dubbi sensati. E abbiamo sempre molto più bisogno di un dialogo, piuttosto che di monologhi!
In tutta sincerità io sono una persona che non si sente quasi mai gratificata da quello che fa, penso sempre che potrei fare di più, e purtroppo non credo nemmeno di poter dare una gran voce a quelli come me, però ci provo sempre, meglio riuscire in poco che non provarci affatto. Tutti noi che facciamo ricerca, e soprattutto in Italia, perdiamo un sacco di occasioni. Non so esattamente a quale opportunità di 2 anni fa ti riferisci, io ho sempre cercato di partecipare alle manifestazioni di sensibilizzazione e di protesta e presto segnalerò quelle davvero prossime (mercoledi prossimo davanti al Senato, a Roma). Per quanto riguarda le occasioni di carriera che tanti, bravi e preparati, vedono sfumare in favore di meno bravi, ce ne sono a iosa e forse hai ragione che dovremmo sottolinearne di più. Però tutte le volte che ho sentito da amici eventi di questo tipo, nessuno ha voluto esporsi per scriverne. Purtroppo rimane il pensiero che “se vogliamo cambiare il sistema, occorre farlo dal suo interno” e quindi per noi precari della ricerca, che siamo ancora all’esterno, non è facile pensare di esporsi tanto.
Scriverò di Majorana, ok!
Ciao,g
danielebarettin
Maggio 17, 2010
Non sono sicuro di aver colto tutte le sfaccettature del discorso, però ci sono alcuni punti interessanti, che provo a sviluppare.
In generale c’è in Italia-ma non solo- una tendenza a far apparire il fisico, o chi fa ricerca in genere, come uno fuori dal mondo, che parla un linguaggio incomprensibile per la massa. Le trasmissioni tv infatti incensano sedicenti scrittori/intellettuali, ma in genere lo scienziato viene mostrato uno che parla arabo, e spesso, nonostante esistano bravissimi ricercatori, che sarebbero in grado di spiegare in modo chiaro quello che fanno, spesso si macchiettizza la scienza, a voler confermare il luogo comune.
Altro punto. In Italia ci si lamenta molto, per tradizione e sicuramente per realtà dei fatti. Il ricercatore è per definizione sotto-pagato, scontento, frustrato. Immancabilmente esce fuori il paragone con l’estero, espressione ormai mitologica, ad indicare una realà ideale per il suddetto. Per carità, tutto nasce da dati reali, ma a parte che anche all’estero- e parlo per esperienza diretta sia in USA che in europa, ci sono i problemi, anche economici, specie in questo periodo di crisi. Ma poi c’è un altro fatto importante. Diceva tempo fa il mio relatore di tesi di laurea, una volta che passavo per Roma durante una chiacchierata, che presentando sempre la realtà italiana come iper-negativa, dove solo i raccomandati dei baroni vanno avanti, si fa un enorme torto a chi, figurativamente (ma non troppo) parlando, si fa un mazzo così per produrre dell’ottimo lavoro in condizioni economicamente sfavorevoli. E di persone così ce ne sono molte, anche considerando che nel famoso “estero” il ricercatore italiano è sempre molto stimato.
Riguardo i brevetti, io conosco personalmente la persona che si occupa dello sviluppo economico dei brevetti dell’università italiana e del CNR – lo conosco da tempi non sospetti, siamo amici dal liceo- lo fa praticamente da solo, con uno stipendio buono, ma circa metà di quello che prendeva quando stava in una company a fare sviluppo e ricerca. In America lo coprirebbero d’oro per la sua immensa esperienza, qui fa su e giù per l’Italia cercando di aiutare sconosciuti ricercatori a sviluppare brevetti. Eppure lo fa. E lo fa bene, considerando i mezzi.
Il privato italiano continua ad importare brevetti da fuori, senza capire che investimenti, all’inizio certo a perdere- nella ricerca locale porterebbero un enorme ritorno economico. Siamo in grado di far passare il messaggio? (Del resto un mio amico testimone oculare mi diceva che l’unica unità di misura che Tronchetti Provera era in grado di capire era il million dollar… 😦 ).
Quando dico che voglio tornare a lavorare in Italia- cosa che sto provando a fare praticamente da un po’di mesi- mi danno spesso del pazzo, dell’illuso, e via di seguito.
Questi punti penso si possano in un certo senso riassumere in alcune considerazioni. Io credo che lamentarsi per lamentarsi sia inutile. Dire che è tutto inutile a priori mi innervosisce molto, mi sa di anziana frustrazione – e dire che ormai giovanissimo non sono 😉 – e io invece vorrei ancora agire. Non si fa altro che ripetere che il ruolo dell’intellettuale si è svuotato nella nostra società.. ma chi sono questi intellettuali? se vogliamo continuare a far passare che sono i vari Crepet, Sgarbi, l’ormai celeberrimo Fabio Marchesi ricercatore indipendente, bè allora possiamo anche intonare un bel De profundis…
Non sarà che ci dovremmo essere anche noi fra questi intellettuali, e ci dovremmo assumere le nostre responsabilità?
Credo in fondo che uno dei motivi per cui è nato questo blog sia questo, far conoscere e discutere le esperienze personali di un gruppo di fisici, sia fra colleghi, cosa che può aiutare molto a capirci e comunicare, sia al di fuori del nostro mondo. Magari avremo 4 lettori, ma chissà, magari uno che ha visto Degan e Bossari, e che gli viene voglia di capirci di più, legge qui anche altri punti di vista, che potranno dargli una chiave di lettura diversa quando rivedrà una trasmissione tv. Non credo che il telespettatore quadratico medio sia stupido, è solo che gli hanno fatto credere che la comprensione, anche di base, delle cose sia faticosissima, e lui ha abboccato (sui motivi tralascio, sennò mi perdo in un sano furore ideologico).
Certo poi se ne discutiamo solo, possiamo tutti dirci quanto siamo bravi e preparati, però restiamo solo un gradino – forse mezzo- sopra a chi si lamenta e basta. Però ne conosco molti che la propria voce provano a farla sentire, caro Marcus, e Grazia è sicuramente fra questi.
Ha scritto Breat Easton Ellis – qualcuno dice la sua frase migliore dal suo libro peggiore, ma una frase che io amo molto:
«Le cose cambiano, vanno a pezzi, svaniscono. Un altro anno, qualche altro spostamento, un tipo duro al quale non gliene frega un cazzo, una noia talmente abissale che mi paralizza, progetti così vaghi fatti da chissà chi. E mi rendo conto che da ognuno di noi si esige la perdita di ogni senso della realtà per delle aspettative così irragionevoli che si finisce per diventare fatalisti anche se, in realtà, ce la si potrebbe fare.»
Se si parte disillusi, si fallisce anche quando “ce la si potrebbe fare”.
elisabetta
Maggio 18, 2010
sono d’accordo con te e con Grazia: non bisogna rassegnarsi ma cercare per quanto possibile di mostrare come la pensiamo e dimostrare che la ricerca in Italia non è solo frustrazione, e i ricercatori non sono solo persone tristi e bizzarre quando non sono raccomandati o baroni. purtroppo anche qui, la televisione non ci aiuta. ricordo ancora quella trasmissione ‘viva la ricerca’ di parecchi anni fa ormai, in cui sono stati intervistati anche i nostri (x me ex) colleghi e professori della sapienza. il servizio sulla sapienza non era male, ma tutto il resto… non dava una bella immagine della ricerca, sinceramente. persone che lavoravano da anni gratis, smazzandosi come schiavi, preparando le lezioni di notte… questo non è un modo di far vedere che le cose non funzionano bene nella ricerca, questo è un modo di far vedere che sono le persone a non andare bene. tutti noi abbiamo fatto delle scelte: chi è andato fuori, lasciando la propria famiglia di origine, la propria città e i propri affetti ma trovando un lavoro che gli è congeniale e che forse altrove non potrebbe fare; chi ha tenuto duro per anni con il precariato, nell’incertezza, ma ha creduto nella ricerca che stava svolgendo e l’ha portata avanti ottenendo dei risultati che spero l’abbiano premiata; chi come me ha scelto di mettere la propria famiglia al primo posto rinunciando ad inseguire il lavoro dei propri sogni (almeno per ora!), ma scoprendo che in fondo una strada si trova e non è poi così male. Insomma, tutti abbiamo fatto delle rinunce sperando di avere in cambio qualcos’altro. ma lavorare gratis per anni senza avere niente in cambio, questo no. vuol dire non avere stima di se, non credere che il proprio lavoro abbia un valore, non credere di poter trovare di meglio (forse è questo il punto?), e soprattutto è immorale. ma finchè – di nuovo – la televisone ci propone questa immagine della ricerca, la ‘gente comune’ penserà che se ci sono solo raccomandati e sfigati tanto vale non finanziarla, questa ricerca pubblica. per fortuna ogni tanto ci pensano superquark o tg leonardo a mostrare che qualcosa di buono forse lo facciamo anche qui. proprio l’estate scorsa hanno mandato un servizio sull’AREA di Ricerca di Trieste, in cui lavoro da un paio d’anni anche se saltando da un’azienda all’altra. qui i brevetti si fanno, e si fa innovazione tecnologica. si sente anche qui la crisi, la situazione non è buona per nessuno, ma qualche opportunità in più forse c’è.
allora bisogna, per quanto possibile, divulgare le buone notizie e mostrare che le cattive notizie non sono ‘tutta’ la realtà. bisogna mostrare che l’informazione può essere onesta e corretta, ma anche falsa e disonesta. e un blog come questo può essere un punto di partenza: spero proprio che come dici tu qualcuno sia finito a leggerci perchè voleva saperne di più dopo aver visto la trasmissione, chissà. comunque sono contenta di vedere tanti commenti a questo post perchè vuol dire che l’argomento ci sta a cuore!
Maria Grazia Ortore
Maggio 18, 2010
Grazie a tutti per i bellissimi commenti, mi pare che abbiamo aperto tanti argomenti che ci toccherà approfondire…!
Giusto qualche appunto:
Betta: hai ragione, è importantissimo far capire che non siamo solo sfigati (o almeno, solo un po’) e figli di baroni!
Dany: è vero, il fisico appare come uno totalmente fuori dal mondo. Aneddoto: mio marito sostiene che sono una donna assolutamente “non pericolosa”:
– Perchè oramai sono una cozza?-
– No, assolutamente, ma sei decisamente troppo intelligente per poter essere considerata interessante-
-?!-
– E poi sei un fisico.-
Ecco, chiuso l’aneddoto.
L’ultima frase, Breat Easton Ellis, sarà il mio umore a pezzi, quasi mi commuove.
Grazie.
danielebarettin
Maggio 18, 2010
A proposito di aneddoti e del potere della televisione.. anch’io vidi quella trasmissione, W la ricerca, e una parte trattava gli italiani che erano andati all’estero, a farla questa benedetta ricerca.. più precisamente c’era un ricercatore che era andato ad Alborg, in Dk, e si trovava benissimo.. 2 settimana dopo trovai il bando per un dottorato in Danimarca, e mi dissi..bè, perchè no, in fondp non sembrava tanto male 😉
elisabetta
giugno 11, 2010
piccolo aggiornamento: su http://www.queryonline.it/2010/06/02/mistero-il-parere-del-cern/comment-page-1/#comment-27 parlano dell’argomento del nostro post. è riportata l’opinione della giornalista scientifica dell’Ufficio Comunicazione del CERN. mi sembra interessante.
RUSSO Vincenzo
settembre 23, 2010
Ciò che è stato osservato al CERN di Ginevra ,consiste di un plasma di teorema geometrici e matematici, espressi in numeri cardinali .
Questi a loro volta sono costituiti da un gas di numeri ordinali.
A proposito della presunta autosufficienza della materia ,affermata dopo gli ultimi esperimenti del CERN di GINEVRA.
Siamo dunque alle solite tesi ideologiche atee!
Non si tiene conto che l’energia applicata nell’esperimento del CERN è già esistente nell’universo . Quindi la materia non è affatto autosufficiente. Rimane vero semplicemente che nulla si crea e nulla si distrugge .
Rimane insoluto infatti ,quali sono le ragioni dell’esistenza dell’energia ? Perché c’è l’energia invece che il nulla ?
Per approfondire segnalo il sito: il Tachione il dito di Dio.
Nel sito http://www.webalice.it/iltachione si può leggere gratuitamente in rete la teoria unificata dell’universo fisico e mentale, secondo il pensiero sineterico.
La tesi fondamentale afferma che la gravità non è una qualità della materia ma una reazione astratta all’estensione angolare .Le successive dimensioni spaziali estendendosi a partire dal punto ,alla retta ,al piano e ai volumi, determinano reazione all’ipotesi immaginaria di estensione nello spazio tempo.
Pertanto le ragioni invisibili delle apparenze fisiche sono astrazioni di teorema matematici.
In pratica non ci sono fenomeni fisici ma solo rappresentazioni mentali dell’osservatore.
RUSSO Vincenzo
ottobre 30, 2010
RUSSO Vincenzo
ott 29th, 2010
Vittorio Catani
Sono andato sul sito “Il Tachione…”
Teoria originale, ardita e che – ahimè – per mie carenze tecniche non sono in grado di comprendere appieno, come forse sarà per altri lettori.
Forse, se ci si pone il fine d’essere compresi da quanta più gente è possibile, un linguaggio meno specifico avrebbe giovato, sia pure a costo di qualche semplificazione.
Comunque: complimenti. Non è da tutti.
RUSSO Vincenzo
Caro Vittorio Catani ,la teoria unificata deve correggere duemila anni di errori di filosofia ,che hanno influito sulla logica ,sulla matematica e sulla fisica. Ora per correggere tutto questo ,po,po di scienza travisata ,occorre una nuova semantica .Cioè si devono dare nuovi significati a parole ed espressioni in uso da secoli.Non che sia tanto difficile in se.Il difficile e rimuovere i pregiudizi stratificati nella cultura nota.Per esempio INFINITO oggi significa qualcosa d’immenso e magnifico. In realta è un numero e una qualità incompleta. Un numero non finito. Cioè non è un numero intero. Quindi non rappresenta grandezza ma incompletezza. Gli antichi della magna grecia usavano invece i due diversi termini limitato,(cioé completo),per esprimere grandezza e illimitato,(cioè incompleto), per definire la rarefazione dei numeri primi nel nulla. Va meglio?
PROVIAMO CON UNA NUOVA MAIL QUI DI SEGUITO.
LEGGETEMI PERO’ IN MODO ESTESO anche SUL MIO SITO, PER UNA COMPRENSIONE MIGLIORE.
SALUTI DA VINCENZO
Vi TRASMETTO UN’ALTRA MIA MAIL MOLTO DIFFUSA IN RETE.
risposte a BIOLOGI NEODARWINISTI e scienziati agnostici o atei.
RUSSO Vincenzo scrive:
ottobre 26, 2010 alle 12:16 pm
Tutte le teorie della scienza non sono conclusivamente galileane.
Altrimenti diventano leggi della natura e non sono più teorie.
Quindi le ragioni invisibili per essere ,sono molto più profonde delle cause visibili presunte ,e lo sono più importanti ,persino di quelle cause sperimentalmente verificate. Infatti ogni esperimento è vero solo fino a quando si ripete identico.
UN BRAVO DI SETTORE DUNQUE A RICHARD LEWONTIN biologo antievoluzionista.
La scienza è fede quanto la religione ,ma è difficile farlo ammettere. Eppure la teoria standard e la matematica stessa sono solo ipotesi ipotetico deduttive ,valide solo nel loro proprio sistema assiomatico. Vale a dire che sono incomplete o indecidibili. In pratica non sono false ,perchè sono ipotesi coerenti nel proprio sistema assiomatico. Con ciò non sono neanche vere però ,ma sono solo finte ed immaginarie costruzioni mentali. Le congetture non sono invece nemmeno costruibili e quindi sono false.
Allora il mondo visibile è una costruzione mentale, realizzata con teorema coerenti ma finti.
Per concludere .A quali giudizi si devono sottoporre i concetti sintetici ed analitici per trovare le leggi naturali galileane visibili ed invisibili? Ovvero come si trova anche il perché dell’esistere ?
RISPOSTA : Con il giudizio completo della logica sineterica. Vedi sul sito http://www.webalice.it/iltachione ,soprattutto al volume V : “il tempo e il pensiero”.
Ilaria Inbici
agosto 2, 2015
Ho letto il libro Henry P. Stapp del 2004 anche lui è un ciarlatano? Marchesi è un copione. Un altro libro interessante è il tao della fisica…. Sono testi comunque utili alla riflessione su scienza e filosofia. Saluti