Esco dalla metropolitana per andare a lavoro. Il treno si è arrestato e la porta che mi sta davanti è in corrispondenza con le ante scorrevoli in vetro, sulla banchina, con un’accuratezza di un paio di centimetri. L’apertura della coppia di porte è simultanea, ed io sono fuori. In superficie, l’orologio del ponte segna le ore 08:44. Temperatura: 4 gradi centigradi. Tra 27 secondi, pare, scatterà il semaforo rosso per i pedoni all’incrocio con la rampa. Mi sbrigo. Passo dal panettiere e prendo un a pizza rustica al taglio. Pago i miei 260g. Arrivederci, buona giornata.
Ovunque, pensandoci, la mia giornata è permeata dalle misure. Tempo, lunghezza, temperatura, pressione, umidità, corrente elettrica. E non solo perché di mestiere, da qualche mese, faccio il metrologo.
Metrologia: la scienza che si occupa della misurazione e delle sue applicazioni.
Una scienza della misura? E a chi servirà mai? Serve al panettiere, perché possa fidarsi della sua bilancia, ma anche all’autista, perché possa fidarsi del suo GPS (oltre che del suo orologio, del motore e dei freni della sua auto!) ed al farmacista, perché le dosi del farmaco siano corrette. Più in generale, a mandare avanti il paese, la sua economia. Così che le viti prodotte in Finlandia siano combinabili ai bulloni fatti in Croazia, per assemblare le assi di legno tagliate a Perugia e farle diventare la libreria che è nel soggiorno.
Ciascun paese si rimette al suo Istituto Nazionale di Metrologia per assicurare l’accuratezza di ogni misura effettuata nel paese. Periodicamente, gli Istituti Metrologici Nazionali confrontano i propri campioni primari, per sincerarsi che restituiscano le stesse misure, così che la corrente elettrica a 220V in Svezia non rovini il vostro asciugacapelli mentre siete in viaggio.
E così eccomi a Parigi, all’ufficio Internazionale di Pesi e Misure, il BIPM, a confrontare i campioni nazionali del mio paese (per una grandezza fisica chiamata Kerma in aria, relativa alle radiazioni ionizzanti) con il riferimento internazionale, curato proprio dal BIPM qui a Parigi. Il BIPM è un laboratorio inter-governativo di altissima qualità, per definizione, con laboratori di ricerca in misure di radiazioni ionizzanti, di quantità di sostanza, sulla definizione del prossimo campione di massa. Il campione di misura che più fa discutere in questo momento è proprio il prototipo del kg campione. La massa è l’unica grandezza fisica, nel Sistema Internazionale, per la quale esiste ancora un prototipo, come un tempo c’era la barra del metro campione. Se l’ho vista? Figurarsi. E’ un cilindretto costruito in lega di platinio ed iridio, mantenuto sotto tre campane di vetro. Il kg campione, per gli amici ‘k’, giace in una cassaforte, insieme a sei copie, dotata di tre chiavi diverse, custodite da tre persone diverse. Una volta l’anno, si va a vedere se è ancora lì, alla presenza di 14 commissari. Tutti giù nel caveau, ma alcuni nemmeno ci arrivano e restano bloccati sulla scala a chiocciola. k è ancora lì (chi è sulle scale si fida, suppongo), i commissari stilano un rapporto, lo firmano, e ci si vede l’anno dopo. Di tanto in tanto (1939, 1973, 1989…) lo si confronta con altre copie e gli si da’ una lustrata, seguendo rigorosamente un protocollo di pulizia stilato in un documento di 16 pagine. Che gran campione, il kg campione.
raffrag
gennaio 26, 2011
Si sta pensando a sostituirlo, questo campione?
Massimo Pinto
gennaio 26, 2011
Si. Il problema dei prototipi è nella difficoltà con cui questi possono essere disseminati nei paesi, attraverso la filiera produttiva. Un campione custodito come il gioiello della Regina è poco utile. E si rovina con il tempo, come succede al kg campione che mi sembra abbia già 130 anni.
Stanno lavorando, da alcuni anni, alla Watt balance, un campione primario di massa basato su misure di corrente. Una corrente elettrica nota in un campo magnetico noto…risulta in una forza che può bilanciare un peso. Non ci sono ancora arrivati, ma ci sono vicini.
danielebarettin
gennaio 26, 2011
Un post reminescente che mi riporta alla scuola media.. la prima volta che mi parlarono dei “campioni”. Già al liceo sul libro di testo di fisica ricordo che parlavano del secondo in base al decadimento del cesio.. molto più preciso, ma in effetti un po’ spoetizzante.. 😉
Elisabetta
gennaio 31, 2011
interessante… nell’azienda in cui lavoro di recente mi sono occupata di bilance e sono mesi che faccio test con pesi campione… vedere ‘IL’ peso campione da 1 kg anche se solo in fotografia mi ha colpita al cuore… 😀
Elisabetta
febbraio 1, 2011
proprio oggi su facebook ho trovato questo articolo:
http://oggiscienza.wordpress.com/2011/01/31/voglio-indietro-il-mio-chilo/
🙂
danielebarettin
febbraio 15, 2011
Su Repubblica di oggi dal New York Times:
http://www.repubblica.it/scienze/2011/02/15/news/mistero_chilogrammo-12477932/?ref=HREC2-10
maurice
giugno 30, 2011
io lavoro nella metrologia…ma in italia…e nessuno se la fila
nè lo stato, troppo distratto tra veline e conti economici
nè gli stessi fisici, tutti dietro al bosone di higgs e ai solitoni quantici
😉
saluti, bel blog
danielebarettin
gennaio 7, 2013
e anche il nostro “campione” è ingrassato con le feste:
http://www.repubblica.it/scienze/2013/01/07/news/il_chilogrammo_base_preso_peso-50057203/?ref=HREC2-13